La nuova legge urbanistica della Regione Toscana introduce come obiettivo della pianificazione territoriale il perseguimento dello sviluppo sostenibile.
E' sostenibile lo sviluppo volto ad assicurare uguali potenzialità di crescita del benessere dei cittadini e a salvaguardare i diritti delle generazioni presenti e future a fruire delle risorse del territorio le quali comprendono sia le risorse naturali e i loro equilibri ambientali sia gli insediamenti, le infrastrutture, il paesaggio e la cultura dei luoghi.
Tali concetti, come è noto, sono stati sviluppati nella Conferenza di Rio del 1992, nella quale è stato sottoscritto un vasto programma di azione, denominato Agenda 21 per lo sviluppo sostenibile (ovvero le cose da fare nel ventunesimo secolo), da perseguire alla scala internazionale, nazionale e locale. Contemporaneamente l'Unione Europea ha avviato il suo "Quinto Programma di azione per uno sviluppo durevole e sostenibile", nel quale si stabilisce "la piena e fattiva integrazione della sostenibilità e della salvaguardia ambientale in tutte le attività produttive e in tutti gli strumenti di programmazione". Nel suo Programma l'UE enfatizza la compresenza di tre dimensioni parimenti importanti nel concetto di sostenibilità: la dimensione ambientale, la dimensione socio-culturale, e la dimensione economica. Non esiste sostenibilità ambientale se non culturalmente accettata, socialmente condivisa, economicamente perseguibile
In questo senso si muove anche l' esperienze di Agenda 21 condotte localmente ad Empoli, che può fare da riferimento per una impostazione del Piano strutturale empolese indirizzata verso la sostenibilità
Per esplicare al meglio i suoi collegamenti con gli strumenti urbanistici l'avvio del processo di Agenda 21 locale dovrebbe essere contemporaneo alla redazione del Regolamento Urbanistico. L'elaborazione di un programma di Agenda 21 locale è assunta tra i "Progetti speciali" da elaborare insieme al PRG.